Tutti uguali o tutti diversi?


Sapete qual è la cosa più bella del lavorare coi bambini?
Sono le loro domande: spiazzanti, dirette, inconsapevolmente (o forse no) lucide. Ci si abitua troppo in fretta, crescendo, al mondo dei "grandi", fatto di non detti, di compromessi, di cose che è meglio non dire, o che è meglio dirle in un altro modo - meno diretto -. Con loro no. Ciò che sta dentro la loro testa esce senza troppe inibizioni, e alle volte si tratta di grandi lezioni di vita o di profondi spunti di riflessione.


Sabato scorso, o menino das aguas salgadas, ad un certo punto mi chiede chi fosse il più bravo del corso di capoeira. Non amando fare questo tipo di classifiche, gli ho detto che ognuno di loro è diverso e aveva delle caratteristiche per cui è più portato a fare determinate cose invece di altre. La risposta è stata la seguente:

Ma tu a scuola, facevi religione o facevi l'ora alternativa?". "Io facevo religione". "Ecco, allora mi spieghi perché a religione ci dicono che per Dio (e in generale) siamo tutti uguali e in altre occasioni ci dicono che siamo tutti diversi?"

Breve momento di silenzio. Mumble, mumble... Giusta osservazione. Risposta: siamo tutti uguali, ma anche tutti diversi. Come nella roda, che geometricamente parlando è un cerchio, siamo tutti equidistanti dal suo centro: non c'è uno più avanti o più indietro, instaurando un rapporto paritario - per posizione - tra tutti i suoi membri; siamo tutti parte egualmente importante di questo gruppo. Qualcuno, però, suona il pandeiro, qualcuno il berimbau, altri ancora battono le mani: ciascuno a quindi un suo ruolo particolare, un suo dovere, un suo talento nel maneggiare uno strumento piuttosto che un altro. Tutti però cantiamo insieme, all'unisono. Siamo di nuovo tutti uguali - ma anche tutti diversi. Tutto questo pare ovvio, vero? Nella pratica, spesso non lo è. Se attraverso il linguaggio 
non-verbale il rituale della roda ci dovrebbe aprire gli occhi riguardo a ciò, la musica ci grida forte e chiaro che è così: l'armonia si manifesta solo quando tutti seguono il medesimo compasso, ma ognuno crea secondo la propria fantasia.

Silvia Z | Sakura
www.capoeirapadova.it 

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