Il tamarindo
Tamarindo: o
fruto doce do tempo
"Eu sou como o tamarindo: até
parece que não consiguo chegar ao ponto, mas na verdade é que preciso
aproveitar mais o caminho para, no final, ser o fruto mais doce de todos.
A fruta só da no tempo. Cada fruto tem o seu próprio tempo." SZ
Caro lettore,
quello in cui sei capitato è un blog nato, in
principio, per un mero motivo pratico: ovvero quello di arricchire il mio sito
internet (www.capoeirapadova.it) con dei
contenuti che potessero essere facilmente aggiornati e dall'aspetto più
accattivante.
Ciò
detto, e premesso che quell'obbiettivo rimane inalterato, la mera funzione
"propagandistica" mi è da subito stata un po' stretta; sarà che
visto l'argomento, non riesco a fare a meno di metterci un po' di anima, o sarà
che per natura non mi riesco ad accontentare di belle copertine, sarà quel che
sarà... Fatto sta che tra i post di questa piattaforma non troverai solo le
descrizioni e le esaltazioni di eventi di capoeira, miei ed altrui;
incontrerete anche alcune riflessioni personali - i "pensamenti" appunto
- che prendono spunto dalla capoeira per parlare della vita, della
società, dell'etica e del senso civico.
Tâmara, in
portoghese, è il frutto del dattero. Nei paesi arabi, dove questa palma cresce,
c'è il detto "chi
pianta datteri, non mangia datteri": ad indicare il fatto che questa
pianta impiega molti anni a dare i primi frutti, ma quando arrivano... sono una
delizia dolcissima e altamente energetica. In questo caso, la metafora fa
riferimento a me ed il mio cammino personale (ma chiunque vi si può
riconoscere), come insegnate e come essere umano: un cammino che, per una
"frettolosa" come me, alle volte sembra troppo lungo ma che sto
imparando a godermi e a viverlo passo dopo passo per poterne gustare frutti
maturi.
Silvia Z | Sakura
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