O que é ser Mestre? - part. I

Quesito interessante questo, "che cos'è essere Mestre?". Quesito interessante non solo per quanto concerne la capoeira, ma - come sempre - per la vita.
Nelle scorse settimane ho letto il libro "Bimba. Um século da capoeira regional" di Mestre Nenel (Manoel Nascimento Machado, figlio di Mestre Bimba), lettura consigliatissima a qualsiasi capoerista, di qualsiasi scuola e stile; un racconto dialogico durante il quale Nenel chiarisce e fuga qualsiasi dubbio e incomprensione che la nebbia del tempo e delle interpretazioni soggettive potessero aver portato sopra alcuni dei temi della capoeira Regional e più in generale dell'operato del padre. A proposito del tema qui proposto, a pagina 37 troviamo un capitolo dedicato: Ser Mestre. Premesso che sarebbe meglio leggere tutto il libro, o per lo meno tutto il capitolo, ne riporto a seguire uno stralcio, a mio parere, molto significativo per dare una risposta alla nostra domanda:

"Ciò che posso dire è che, attraverso la convivenza con lui (Mestre Bimba), intendo che questo "essere mestre" va al di là dell'essere una carica. Questo ruolo riguarda il conoscere e dominare l'arte che si trasmette e, legato a ciò, essere portatore di buon carattere, rispetto e amicizia. L'individuo deve essere capace di contribuire alla formazione degli altri come cittadini. Un mestre non si forma dentro una palestra, lo diventa! Questi livelli e tappe di formazione dentro la capoeira servono più alle istituzioni che alla capoeira in sé. È chiaro che per me, così come mio padre si relazionava alla capoeira, ciò che importava è ciò che succedeva nel corpo, durante l'allenamento e durante la roda, e non tanto quanto accadeva durante le formalizzazioni. Se pensassimo ad un albero genealogico della capoeira, in cui ogni persona è stata consacrata "mestre" da un altro mestre, arriveremo inevitabilmente a Bimba, Pastinha, Waldemar, Cobrinha Verde e alcuni altri capoeristi. Ma loro? Chi ha formato queste persone? Tutto ciò non ha senso! Per questo motivo amplio l'idea imparata con mio padre, ovvero che questi titoli ci vengono dati dalla comunità, dalle persone, dalla società, che attraverso il lavoro del capoerista lo riconosce come punto di riferimento." 

“ O que posso afirmar è que, através da convivência com ele, entendo que esse “ser mestre” ia além de um “cargo”. Esse papel diz respeito a conhecer e dominar a arte que vai transmitir e, atrelado a isso, ser portador de bom carácter, respeito e amizade. A pessoa precisa ser capaz de contribuir para a formação das pessoas como cidadãs. Um mestre não se forma em uma academia, se torna! Essas graduações e etapas da formação dentro da capoeira servem para as istituções, não para a capoeira em si. É claro que para mim que, na forma que meu pai se relacionava com a capoeira, o que importava era o que acontecia no corpo, no treino e na roda, e não nas formalizações.Se formos pensar numa árvore genealógica da capoeira, onde cada pessoa foi consagrada mestre por um outro mestre, chegaremos invariavelmente em Bimba, Pastinha, Waldemar, Cobrinha Verde e alguns outros capoeristas. Mas e eles? Quem formou essas pessoas? Isso não faz sentido! Por isso que moltiplico a ideia que aprendi com meu pai, que esses titulos quem nos dá é a comunidade, as pessoas, a sociedade, que através do trabalho do capoerista o reconhece como uma referência.”

Silvia Z | Sakura
www.capoeirapadova.it 








Commenti

Post più popolari